Ciao a tutti oggi recensiamo un video game !

Hellblade
Senua’s Sacrifice è un viaggio. .dentro all'inferno della propria mente.
Un gioco dal gameplay minimale forgiato
in buona parte sul tema della psicosi, ed esaltato da un
comparto
audio-visivo estremamente suggestivo ed evocativo.
Nella nostra avventura nei panni di Senua i, una guerriera celtica diversa dalle altre
poichè affetta da disturbi psichici ma intenzionata a raggiungere niente
meno che
Hel, il luogo che nella mitologia Nordica rappresenta l’inferno con
l’obbiettivo di salvare l’anima del suo amato Dillion vittima della
brutalità dei Vichinghi venuti dal nord.

Il
gioco, sviluppato da Ninja Theory (team indipendente composto da una
dozzina di persone), è distribuito esclusivamente in formato digitale e
pur presentando
uno standard qualitativo degno di un titolo tripla A viene
commercializzato al prezzo estremamente ridotto di 29,90. Hellblade ha
in pochi giorni scalato le classifiche dei giochi più scaricati dal PS
Store e spaccato la critica suscitando per lo più ammirazione
ma anche critiche sia nelle recensioni delle varie testate di settore
sia nei relativi commenti degli utenti.
Partiamo dalla
trama che ci mette nei panni di una giovane guerriera celtica in
viaggio verso Hel ed in cerca di redenzione per l’anima del suo amore
defunto Dillion.
Il
motivo del viaggio e come sia giunta fin qui è qualcosa che viene
rivelato con il proseguire della trama. Senua non è una normale
guerriera, sin da bambina
è affetta da psicosi della mente molto forti che le fanno percepire in
modo diverso la realtà che la circonda, voci dettate da ansie e paure le
offuscano la mente fino a farle perdere la distinzione tra ciò che è
reale e ciò che non lo è. Eppure lei non si
arrende, spinta dall’amore in cerca della ragione continua ad avanzare
in un viaggio che è una vera propria discesa all’inferno, una prova di
forza contro le proprie angosce, le paure e i traumi che hanno coronato
la sua vita. Il racconto parte lento, le risposte
arrivano pian piano e la trama incalza sul finale dipingendo un quadro
che inizialmente si può appena intravedere. Pur risultando a tratti
confusa come la stessa mente di Senua la storia merita il plauso per i
temi profondi trattati, in un mondo che considera
ancora il media videoludico un affare per ragazzini la storia di Senua e
la sua maturità arrivano come una manna dal cielo. Coraggiosa,
profonda, educativa e sensibile. Questa la trama di Helblade’s.
Venendo al
gameplay il gioco è molto più semplice di quel che si può
pensare ma al contempo innovativo nel sfruttare i sensi del giocatore
per guidarlo lungo un percorso comunque assolutamente lineare e privo di
bivi. Si tratta di un gioco che intervalla molti
momenti di puzzle solving ambientale a frequenti combattimenti in terza
persona entro arene di gioco ben delimitate.
Tra
i puzzle e i combattimenti ci sono le camminate, null’altro. Potrebbe
sembrare piuttosto semplicistico ed in un certo senso lo è ,soprattutto
all’inizio
la banalità degli enigmi da risolvere è piuttosto disarmante ma
migliora man mano che si procede e si rivela a suo modo brillante sul
finale ricorrendo a espedienti discretamente innovativi basando appunto
gli enigmi su quelle che sono un po’ le problematiche
che una persona psicotica si trova ad affrontare nel quotidiano,
doversi concentrare, mettere a fuoco , camminare guardando oltre i muri
illusori che la nostra mente ha costruito.
Ci
sono effettivamente momenti soprattutto sul finale dove il gameplay
brilla e dice la sua ma sono effettivamente pochi rispetto al peso
totale dell’avventura.
Questa parte del gameplay è pur sempre la più minimale ed è quella che
annoia di più soprattutto dall’inizio fino a metà circa del viaggio.
Venendo ai combattimenti ci troviamo di fronte ad altrettanta
semplicità, due attacchi di cui uno forte ed uno leggero,
un tasto per parare e uno per schivare. Parando al momento giusto si
può sbilanciare il nemico e attaccarlo con contromosse speciali. La
telecamera è molto vicina alle spalle del giocatore, da un lato dona
quel senso di “presenza” che però non permette una
visuale completa del campo di battaglia quando su schermo ci sono più
nemici. Sarà impossibile per cui accorgersi di un nemico che arriva alle
spalle ed è qui che il comparto audio, travestito da vocine nel
cervello arriva in aiuto del giocatore avvisandoci
del pericolo con frasi del tipo: “dietro di te!”.Perchè sebbene la vita
sia stata crudele con la ragazza lei ha imparato a sfruttare la sua
paranoia in battaglia , occhi spalancati che non dormono mai ,
attenzione costante in attesa di un pericolo che potrebbe
non esserci sono la sua salvezza e le permettono quasi di premonire gli
attacchi e la loro provenienza. Nonostante il combattimento sia
semplice il comparto audio e gli effetti visivi gli donano una carica
viscerale che pochi altri giochi riescono a raggiungere.
La vista si annebbia, le voci ci incoraggiano o ci condannano mentre il
nemico che ci ha mandato al tappeto si avvicina per finirci
…focalizzarsi e rialzarsi per colpire ancora qualcosa che sembra
insuperabile ma non lo è…non sarà miglior combat system di
sempre…ma la resa emotiva è più che valida e lì dove non arriva il
gamplay arrivano le immagini e i suoni a galvanizzare il giocatore.
Passando infine al
comparto grafico non si può che rimanere affascinati,i paesaggi
nordici sono incantevoli gli effetti ottimi ma ciò che supera qualunque
altra produzione sino ad ora è la resa della protagonista ,il motion
capture delle espressioni facciali è incredibile
ma non tanto per la tecnica computer bensì per l’interpretazione
incredibile di
Melina Juergens,
degna
di un attrice da oscar. Non bastano le parole occorre vedere per
rendersi conto di cosa stiamo parlando. Non mi meraviglierei se la
ragazza venisse ingaggiata in
futuro da qualche produzione Holliwoodiana, la malattia, l’ansia ,
l’angoscia traspaiono da suoi occhi attraverso lo schermo bucandolo e
arrivando dritto al cuore del giocatore.
Per
i personaggi comprimari sono state usate tecniche videorealistiche, in
pratica il volto reale di attori in carne ed ossa traspare sullo schermo
come un
film vero e proprio che si affaccia nel video. Scelta che stona un po’
ma che comunque calza con l’idea che questi personaggi appaio nella
mente di Senua come appunto visioni dal passato nella sua mente. Tutte
le tecniche usate per svolgere questo lavoro sono
mostrate con un interessante documentario incluso che mostra il “making
of” del gioco. Veniamo quindi alle
conclusioni. Hellblade è un gioco diverso, coraggioso pretenzioso
su alcuni aspetti ma carente su altri. L’accoglienza che gli riserverà
il giocatore è molto sogettiva , se siete persone pragmatiche che
cercano in un gioco dinamiche profonde e appaganti
ma variegate e molteplici potreste rimanere delusi , se considerate un
gioco per il suo gameplay effettivo a prescindere dalla storia che ci
sia dietro o a prescindere dall’impatto visivo e sonore non troverete
molto qui. Ma se le vostre sono corde che si
lasciano toccare da storie empatiche rese ancora più forti da suoni e
immagini al meglio che si possa fare …allora vivrete e goderete di una
storia dalla carica emotiva immensa. Amore, disperazione, coraggio sono i
fili che muovono il gioco .Farete un viaggio
che vi farà restare lì anche dopo aver spento la tv e riposto il
joypad.
Il gioco è disponibile su ps4 tramite download digitale dal ps store.ecco qualche screenshot preso da web


Recensione a cura
di Abracadrabra
Lo conoscevate?Cosa ne pensate?
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